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Covid-19 in Ticino, cinque altri contagi: tre in disco-pub, due nelle scuole

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 13.22) Si impiega un attimo, stamane, nell’assegnare luoghi tempi condizioni e situazioni ai cinque nuovi casi di contagio da “Coronavirus” di cui riferiscono fonti dell’Ufficio del medico cantonale, periodo di riferimento tra ieri e l’alba di oggi, computo complessivo a quota 3’556 dall’inizio del manifestarsi della pandemia su suolo ticinese: da una parte, i tre soggetti individuati quali avventori dello “Zuma disco-pub” di Novazzano (vedasi servizio pubblicato iersera in cronaca); dall’altra, le due distinte situazioni – nessuna allarme ma doverosa allerta – di cui danno or ora contezza dal Dipartimento cantonale sanità-socialità e dal Dipartimento cantonale educazione-cultura-sport. Ci si trova infatti a dover registrare che è risultata positiva al Covid-19, non si sa con quale livello di carica virale, un’allieva del “Centro professionale sociosanitario” di via Ronchetto 14 in Lugano, e che lo stesso s’ha da dire circa un “giovane studente” (prima o seconda classe, si può dunque immaginare) del Liceo Lugano-2 in Savosa; situazioni “non connesse” tra di loro, viene precisato, ed “almeno uno dei contagi è molto verisimilmente avvenuto al di fuori dell’àmbito scolastico”, e quindi trattasi di problematica importazione del virus con soggetto la cui condizione non era stata rilevata “a monte” né in contesto domestico né nel medesimo contesto della sede di istruzione.

Checché fosse stato detto circa l’altissimo grado di sicurezza determinato dall’attuazione di metodi e formule preventive alla diffusione del contagio durante la delicata fase del rientro a scuola, e checché il pompierismo da ufficio-stampa provi adesso a spandere rivendicando la tesi secondo cui dall’indagine ambientale “sùbito avviata” sarebbe giunta conferma della “bontà delle misure di protezione attuate dai rispettivi istituti, in particolare l’obbligo di portare la mascherina laddove non è garantita la distanza di un metro e mezzo fra gli allievi”, i fatti raccontano che sono stati inoltre posti in quarantena “alcuni compagni” (quanti, impossibile il saperlo: alla stampa viene sostanzialmente intimato di “non sollecitare gli operatori e gli allievi dei due istituti”, cioè nemmeno di provare ad avvicinarsi per dare preciso riscontro sull’evidenza e sull’eventuale gravità del fenomeno epidemico) con cui i due contagiati avevano avuto “contatti stretti durante la pausa-pranzo all’esterno delle sedi scolastiche”, e per deduzione fra martedì e ieri. In nessuno dei due casi – a parlare sono sempre i pompieristi della comunicazione istituzionale – è stata necessaria l’adozione di una quarantena per le intere classi. Doverosa citazione, a tale proposito, anche per quanto posto in essere da parte dei responsabili del Liceo Lugano-2 in Savosa e del “Centro professionale sociosanitario” in Lugano: i compagni di classe ed i compagni di sezione dei due studenti sono stati informati sullo stato dell’arte, in particolare con rassicurazioni “sull’efficacia dei piani di protezione” e con richiamo al “comportamento da adottarsi in caso di sintomi, anche leggeri”.

Come si dice a questo punto delle cose, il danno è fatto e si può solo sperare che esso rimanga inquadrato entro una cornice episodica, per quanto gli episodi siano già due e tra di loro – è un punto sottolineato proprio dalle fonti istituzionali – non connessi. Ci si consoli con le evidenze primarie: di vittime (troppi in ogni caso, quei 350 lutti che sembrano non interessare più nessuno a parte i familiari dei deceduti) non si parla sin dagli inizi della seconda decade di giugno, e 928 sono i dimessi da strutture nosocomiali ticinesi, il che dovrebbe equivalere alla presenza di un solo ricoverato (ordinario, non in terapia intensiva e non in intubazione) in ospedale. E si prenda atto, nel contempo, dell’evoluzione a livello federale: 16’258 “test” verificati in laboratorio nel ciclo delle 24 ore sino all’alba di oggi (totale: 1’070’910), 405 nuovi contagi (totale: 43’532), 14 nuovi ricoveri (totale: 4’584), due altri decessi (totale: 1’732); riscontri pertinenti invero, si rileva, a soli 19 Cantoni più il Principato del Liechtenstein. 1’412 i soggetti in isolamento, 4’032 quelli in quarantena perché contatti dei soggetti di cui sopra.