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Covid-19 impietoso: tre decessi e cure intense in doppia cifra

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 20.10) Va agli archivi con tre decessi, ovvero 22 nella fase che stiamo attraversando e 1’017 dall’inizio del computo, il peggior fine-settimana nella quarta ondata della pandemia covidiana. Greve anche l’incremento nel numero dei nuovi contagiati, addirittura 404 nell’arco delle 72 ore superata quota 6’000 (6’089 effettivamente i casi) da giovedì 29 luglio, ad un passo l’evidenza dei 40’000 positivi in totale (39’870 a stamane). Non ancora allarmante, ma sicuro motivo di attenzione, l’incremento nel numero dei ricoveri: 77 sono ora i degenti, 11 dei quali – non si può ignorare il ritorno alla doppia cifra – in reparti di terapie intensive. Secondo i non sempre attendibili riscontri forniti dai vertici della “Adicasi” (associazione tra i direttori delle residenze per anziani), nel sistema delle 68 realtà considerate constano due guarigioni e tre nuove positività, sicché quattro sono ora gli ospiti contagiati (due le strutture); per un residente si è reso necessario il ricovero; inspiegabile, fuorviante e segno di una certa qual superficialità nella necessaria opera di trasparenza verso l’esterno è la tesi secondo cui dei quattro residenti positivi “la maggioranza è asintomatica e solo in pochi casi si riscontrano lievi sintomi”. Poca infine la linfa dalla campagna vaccinale: 512’709 in tutto le dosi utilmente somministrate; 243’479 i soggetti giunti al termine del ciclo di base (doppia somministrazione o singola somministrazione dopo guarigione), per una quota di copertura pari al 69.4 per cento degli aventi diritto come dire che le mancate adesioni si situano ancora attorno ad un cittadino su tre.