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Contagi da Covid-19 in Ticino, seconda ondata a potenza tripla

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 10.41) Per ogni contagio nella prima ondata, tre contagi nella seconda; e solo in apparenza è minore l’impatto in termini di perdita di vite umane. Nel transito da ieri all’alba di oggi, sul versante del Covid-19 in Ticino, la constatazione di quanto un modello matematico aveva preconizzato come ineluttabile, ed in tempi coincidenti con il reale: per effetto dei 227 nuovi casi riscontrati, dall’inizio della pandemia risultano difatti essere 14’129 i contagiati “ufficiali” su suolo cantonale, ed ora e per l’appunto in proporzione tre ad uno cioè 10’598 a fronte di 3’531, quota effettiva 75 per cento; aggiungansi otto altre vittime, ogni giorno una nuova fila di tombe nella Spoon River delle memorie e degli affetti che perdiamo, per un totale di 491 da marzo, e di ben 140 quale esito diretto della seconda ondata, poco importa al momento se il “Coronavirus” sia stato causa primaria o “solo” concausa nei decessi (concetto, quest’ultimo, che le fonti ufficiali propalavano con ostinazione martellante a corredo della situazione epidemiologica nelle prime settimane). Sempre elevatissimo il numero dei degenti in strutture nosocomiali, 375 in lotta e di loro ben 35 versano in terapia intensiva; 23 i nuovi ricoveri, 20 le dimissioni. Fermo a mercoledì 18 novembre il riscontro (24 per cento circa) sul rapporto tra positivi e soggetti sottopostisi al “test”; al giorno successivo restano ancorate le cifre circa persone in isolamento (1’706) e persone in quarantena (3’241).