Non è propriamente facile – tra l’altro, da qualche anno a questa parte: per essere precisi, almeno dal momento in cui la squadra salì in cadetteria hockeystica – il comprendere quale linea sia nelle menti dei vertici dell’Hockey club BiascaTicino Rockets e quali strategie siano state concepite ed elaborate al fine di rendere “appetibile” al pubblico questa società votatasi all’essere “farm-team” primario per AmbrìPiotta e Lugano et cetera. Probabilmente qualche errore è stato commesso, a suo tempo, anche in scelte di carattere tecnico, vedasi la chiamata di Jan “Io-so’-io-e-voi-nun-siete-un-…” Cadieux alla transenna. Di sicuro, sul presente, ci si può domandare: ma come si pretende di incrociare il favore dei tifosi, il loro consenso, la loro compartecipazione, il loro affetto quando il potenziale sostenitore, il potenziale affezionato, il potenziale frequentatore del palaghiaccio di Biasca viene persino costretto a pagare per assistere alla presentazione ufficiale della squadra, come accadrà sabato sera sulla piazza di Biasca?