Lo si sostiene da quel dì – dall’inizio del 2022, diciamo – e lo si ribadisce: il Lugano della massima serie pedatoria è abbastanza vicino al gruppetto dei migliori (non si fa conto dello Zurigo, la cui corsa in vetta costituisce motivo di imbarazzo per tutti gli altri) ma per ora è semmai in testa al grande gruppo degli inseguitori, nothing more nothing less. Contro il Basilea, in quello che era stato prospettato come inizio dell’assalto alle posizioni che valgono la qualificazione alle Coppe europee, bianconeri oggi allo schianto (0-2) pur avendo gestito la palla per il 60 per cento del tempo, pur avendo tirato nello specchio della porta avversaria quanto i renani (palla tra i pali: due volte contro tre, sì, una miseria micragnosa da taccagneria paperoniana), pur avendo avuto a disposizione quattro calci d’angolo contro zero, pur avendo et cetera; in situazioni di controllo reciproco, come insegnano le guerre di posizione dal primo assedio di Antiochia al Primo conflitto mondiale, sono i particolari a rompere l’equilibrio; e sui particolari, ecco, il Lugano ancora non c’è mentre il Basilea ora nelle mani di Guillermo Abascal, almeno per l’occasione, invece sì. I goal: 9.o, Fedor Chalov; 93.o, Darian Males; rammarico alle stelle perché, appena prima del raddoppio ospite, il Lugano si era inventato due fiammate andando alla conclusione con Mohammed Amoura (92.o) e con Jonathan Sabbatini (93.o). Disperarsi? No, e perché mai. Prendere atto e coscienza dello stato dell’arte? Ecco, magari.
I risultati – Youngboys-Lucerna 2-2 (ieri); Losanna-Zurigo 0-2 (ieri); Lugano-Basilea 0-2 (oggi); Grasshoppers Zurigo-Servette 2-4 (oggi); San Gallo-Sion 1-1 (oggi).
La classifica – Zurigo 59 punti; Youngboys, Basilea 44; Lugano 39; Servette 35; San Gallo 31; Sion 30; Grasshoppers Zurigo 27; Lucerna 19; Losanna 12.