Grazie signor Antonios, grazie signor Martim, e grazie anche signor Daniel: meglio di così, nell’atteso ma anche temuto esordio in ConferenceLeague 2024-2025, il Lugano pedatorio non avrebbe potuto fare. 3-0 all’Hjk Helsinki, stasera nel catino di Thun, e mattone grosso messo quale testata d’angolo nella costruzione di un progetto che Mattia Croci-Torti allenatore ha espresso e riassunto in tre parole, ossia “Vogliamo andare avanti”, punto ed amen. In tal senso, grazie signor Antonios Papadopoulos per l’1-0 magari non straordinario dal punto di vista estetico (siluro, palla che decolla verso Saturno ma ricasca a campanile sulla schiena del portiere Thijmen Nijhuis e plop plop plop in rete, minuto 34. Diciamo tanto del bianconero Amir Saipi per certe pesciate che gridano vendetta al cospetto del Cielo, ma stasera ce lo teniamo caro e stretto); e grazie signor Martim Marques, minuto 56, tutto fuorché un rapinatore d’area ma capace di ciufolare una sfera erratica nei 16 metri e di cavar fuori il fulmicotone per il raddoppio; e grazie infine a Daniel Dos Santos, che a cose chiuse (92.o) è andato a perforare una ormai iperstatica difesa avversaria e ad infilare la tripletta.
Degli avversari, a voler essere generosi, si dirà che hanno patito l’emozione dell’esordio: come diceva il Falstaff del Ticino, s’ha da essere fieri nella sconfitta, ma moderati nella vittoria, e dunque ci si modererà. Non dimenticando, però, quel che il taccuino riversa a fiotti: il palo slabbrato da Mattia Bottani all’8.o, un satellite incocciato malamente da Uran Bislimi al quarto d’ora, un fuoriquadro di Renato Steffen (33.o), due occasioni mancate da Ignacio Aliseda (sulla seconda – un’inzuccata pregevole – si è sentito distintamente il colpo di tosse del palo disturbato dallo spostamento d’aria, 66.o). Nel mezzo, amici finnici, proprio non vi si è visti; ma sappiamo che potete fare di meglio, e che lo farete, contro altri.