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Calcio / ConferenceLeague amara, il Lugano cade a Celje. Urge reazione

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Nel novero dei possibili risultati negativi, ed all’interno (ma si spera che con oggi sia finita) di una serie negativa costata la perdita del primato in Dna con brutale sconfitta interna e l’eliminazione dalla Coppa Svizzera per mano di una squadra di terza serie, nel novero dei possibili risultati negativi, si diceva, è uscito quello meno grave: giunge in ConferenceLeague la quarta sconfitta di fila, ed è perlomeno un ecosostenibile 0-1, quello che il Lugano pedatorio rimedia sul campo del Celje, in Slovenia, nell’andata degli ottavi. Sul “come” lo 0-1 maturi, al di là della necessaria rete in questo caso firmata da Tamar Svetlin al 23.o, poco da dirsi: bianconeri remissivi, poco illuminati, davanti qualcosa di dignitoso dai soliti Renato Steffen e Mattia Zanotti con quel paio di conclusioni e di iniziative nella ripresa, nel complesso, cinque tiri nello specchio della porta avversaria (non che gli sloveni facciano di meglio: anzi, si fermeranno a quota tre) ma pericolosità da tre su una scala tra uno e 10; e già ci si può rallegrare perché, su una di queste rare prese di controllo del gioco, al 43.o i padroni di casa si sono mangiati un potenziale 2-0 che avrebbe generato grattacapi serissimi in funzione del confronto di ritorno. Deprecabile, alle statistiche, l’espulsione subita da Antonios Papadopoulos quando l’arbitro stava ormai per riordinare gli oggetti in tasca prefigurando la fine delle ostilità. Ritorno giovedì 13 marzo a Thun; servirà altro, ovviamente, se esiste una reale capacità di puntare al superamento del turno.