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Bonifica e risanamento dei siti “orfani”, denaro su due aree di confine

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Due le aree in zone di confine, l’una residenziale a Como città e l’altra ex-industriale sulla propaggine sud-sud-est di Varese ma pertinente al Comune di Malnate in termini amministrativi, che rientrano sotto il finanziamento complessivo da 65 milioni di euro – di cui 51 dalla dotazione del “Piano nazionale ripresa e resilienza-Pnrr” e 14 messi ieri a terra dall’autorità regionale lombarda – destinato al risanamento dei siti cosiddetti “orfani”, vale a dire aree potenzialmente contaminate da sostanze di vario genere (residui chimici, idrocarburi, et cetera) e rimasti privi di un controllo da parte del privato (ad esempio, perché l’azienda già proprietaria non esiste più) o di altro ente. 18 in tutto i progetti per i quali è già garantito il finanziamento.

Per quanto riguarda Como, l’attenzione sarà puntata sulla zona del “Condominio Annunciata” in via Napo Torriani 30-32, struttura di cui sono risultati contaminati i sedimi e la falda causa nafta ed oli dispersisi dai serbatoi interrati. Previsti qui la messa in sicurezza per mezzo di resine epossidiche ed il controllo “post-intervento” sulla falda.

Dall’ancor maggiore impatto l’operazione che sarà condotta sul sedime della ex-“Siome SpA”, nel modesto aggregato della località Folla (localmente “Folla bassa”, per distinzione dalla “Folla alta” in direzione di Induno Olona: trattasi dei due estremi a racchiudere Valle Olona Capitale, rione di Varese che storicamente si espande “extra moenia” – cioè oltre i confini propri del territorio di Varese – in tre direzioni esclusa Belforte): due infatti i lotti in cui saranno necessari lo scavo e lo smaltimento dei terreni contaminati oltre alla rimozione dei serbatoi. L’intervento è da prevedersi piuttosto complesso: fatiscente in sé è il complesso, abbandonato ad inizio Anni ’80 e sommariamente delimitato (interdetti gli accessi sulla Strada statale numero 340 “Briantea”) dopo attività diverse susseguitesi nell’arco d’oltre un secolo, dalla “Filatura Introini” insediatasi nel 1881 – ma il primario corpo di fabbrica è presumibilmente della metà del secolo stesso – alle “Officine Conti & C.” all’“Officina meccanica Siome SpA” che fu operativa dal 1951; da considerarsi anche la presenza di acque da infiltrazione e, in situazioni particolari, da spagliamento. Nel suolo è stata riscontrata la presenza di metalli, idrocarburi pesanti ed idrocarburi policiclici aromatici; sia in corso d’opera sia ad attività di bonifica conclusa saranno eseguiti controlli sulla rete piezometrica, obiettivo la valutazione della qualità delle acque sotterranee.