Leggete qui, nero su bianco alla data di giovedì 27 gennaio, e trasecolate: la classifica non significa nulla, nell’hockey di National league questo è l’anno del Lugano e fra qualche mese troveremo i bianconeri quantomeno in finale per il titolo, se non proprio dalla parte dei trionfatori. Perché si dice questo? Perché, vabbè, dopo stasera ossia dopo il 4-1 nell’ultimo “derby” con l’AmbrìPiotta almeno la qualificazione al pre-“play-off” è da considerarsi acquisita; perché tale successo è stato conseguito con una delle coperte più corte che mai siano state viste sotto le volte della “Resega” di Porza, avendosi Thibault Fatton quale portiere titolare (fuori combattimento per almeno sei-otto settimane sia Niklas Schlegel sia Davide Fadani) e Gabriel Crivelli quale suo vice; e perché, soprattutto, là davanti registransi una doppietta di Mark Arcobello (15.38 e 54.01, qui in superiorità numerica) e l’incredibile uno-due di Troy Josephs, addirittura in “shorthanded” al 36.57 ed a condizioni numeriche paritarie al 42.42. Ora, a Troy Josephs marcatore in doppia cifra nella massima serie si fatica a credere pur nella concretezza statistica dimostrata; dal momento che ciò sta avvenendo contro ogni premessa, manca solo che si metta a fare lo straniero un Mikkel Boedker e poi il Lugano sarebbe una riedizione della Klm tanto nel primo quanto nel secondo blocco d’attacco.
Contestualmente all’attribuzione di peraltro soverchio merito agli uomini di Chris McSorley, si dirà che per l’Ambrì è tutto difficile, tanto difficile, fors’anche troppo difficile, da adesso in poi: si allontana difatti la boa del Berna, ed il conseguente terz’ultimo posto indirizza all’ordinaria tristezza. Miracoli, pochi, questa volta: il vantaggio timbrato da Brandon McMillan al 6.18, unico spunto anche per Steve Moses quale uomo-assist; la lunga resistenza in inferiorità numeriche successive durante il terzo periodo, certo; in fondo, anche l’aver Benjamin Conz subito sole quattro reti; inspiegabile, però, l’incapacità di estrarre benefici e valore durante l’intera fase discendente della frazione centrale, anche lì tre superiorità numeriche quasi in serie ed un solo disco in porta, sì, quello del menzionato goal in quattro-contro-cinque da parte di Troy Josephs. Eh, forse il “bonus” tra i santi è stato esaurito, questa volta, o forse c’è chi ha tirato i remi in barca non confidando più nella possibilità di giungere al traguardo. Si spera di no, ma si ha l’impressione precisamente contraria, anche sulla scorta dei soli due tiri (contro 18) dei leventinesi negli ultimi 20 minuti; alla permanenza di un’attitudine pugnace non si credeva poi troppo, di sicuro non facendosi assegnamento sulla rissetta scoppiata a 43 secondi dall’ultima sirena, allorché nulla eravi più da disputarsi, se non il diritto di primogenitura sotto la doccia.
I risultati – Ajoie-FriborgoGottéron 1-4; Lugano-AmbrìPiotta 4-1; BielBienne-Scl Tigers 7-3; RapperswilJona Lakers-Davos 0-3; Zsc Lions-Losanna 5-1; Berna-Zugo 4-1.
La classifica per media-punti – FriborgoGottéron 2.103 punti; Zugo 2.000; RapperswilJona Lakers 1.907; Zsc Lions 1.881; BielBienne 1.829; Davos 1.629; Losanna 1.513; ServetteGinevra 1.488; Lugano 1.463; Berna 1.293; AmbrìPiotta 1.167; Scl Tigers 0.762; Ajoie 0.450.