Home CRONACA Delitto di Chiasso, fu assassinio ma dei due imputati pagherà uno solo

Delitto di Chiasso, fu assassinio ma dei due imputati pagherà uno solo

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Non omicidio ma assassinio, il che pesa tanto nella sostanza dell’imputazione quanto nella commisurazione della pena; sia detto di passaggio, nemmeno un assassinio qualunque. Per i fatti che sconvolsero la già inquieta comunitâ di Chiasso, e stiamo parlando di una vicenda di sangue ormai datatissima (fine novembre 2015…) ma giunta soltanto oggi all’atto del verdetto in sede di Assise criminali, pagherà con complessivi 17 anni in carcere – parte dei quali già scontati – il solo Pasquale Ignorato, 51 anni al tempo in cui, armatosi di una spranga metallica, inseguì e colpì ripetutamente ed uccise Angelo Falconi, amministratore del condominio in cui Pasquale Ignorato viveva con la compagna e con i figli avuti da una precedente relazione. 17 anni, quasi ai limiti della cornice edittale e si consideri che lo sconto rispetto al massimo è dovuto, più che altro, al riconoscimento implicito di qualcosa che somiglia ad una denegata giustizia proprio per i tempi dilatatisi oltre il credibile; per contro, intonso ed assolto esce dal processo l’altro imputato, al secolo Mirko Ignorato, figlio di Pasquale, che aveva 23 anni al tempo dell’aggressione.

Circa la causa scatenante, se davvero Angelo Falconi non poteva lasciar correre sulle troppe pigioni rimaste insolute e dunque si stava soltanto tutelando dopo aver incontraro resistenze da parte dell’inquilino, nemmeno da dirsi; sulla dinamica di quell’assalto, nel “garage” di un edificio di via Valdani, si è capito che furono inferti almeno cinque colpi, e più probabilmente sette o otto e fors’anche 10, sino a quando l’allora 73enne Angelo Falconi fu ridotto a corpo esanime. Tempo poche ore dal delitto, Pasquale Ignorato e Mirko Ignorato fuggirono da Chiasso, trovando rifugio in Campania – regione di cui entrambi erano originari – ma finendo egualmente in manette a distanza di cinque giorni dalla morte di Angelo Falconi; l’arresto ad Ercolano, in provincia di Napoli, dove i due si erano nascosti in casa di parenti. Nulla avendo a che fare con il delitto, la 38enne convivente di Pasquale Ignorato fu fermata e rimessa in libertà nel volgere di una giornata. Via via le indagini si concentrarono sugli aspetti reali ed essenziali, con ripetute ricognizioni nell’area e ricerche di materiali probanti; non ebbe esito la ricerca di un coltello che sarebbe stato nelle mani di Mirko Ignorato, e che con buona probabilità non fu mai impugnato; il giovane, anzi, avrebbe cercato di frapporti fra il padre e la vittima, con scarsissimo se non nullo esito. E se Mirko Ignorato non agì contro Angelo Falconi, Mirko Ignorato era da assolversi, il che è avvenuto anche per un’accusa di riciclaggio.

Pasquale Ignorato, per parte sua, è stato giudicato colpevole anche per cattiva gestione di una società della quale era amministratore ma non per truffa, falsità in documenti ed omissione della contabilità.