Chi li abbia lasciati lì, o chi li abbia magari zavorrati di proposito lì, a profondità fra gli otto ed i 12 metri, non si sa; di sicuro la cosa avvenne tempo addietro, almeno a giudicarsi dallo stato di usura rilevato. Circa 20 i fusti individuati e messi in sicurezza nelle acque del Verbano, a distanza di circa 30 metri dalla riva in zona del porto di Ascona, sul risultato di accertamenti esperiti dopo che nella giornata di sabato 19 settembre era giunta notizia dell’affioramento di sostanze inquinanti, tipologia idrocarburi, proprio a ridosso del porto. “Solo tracce” di inquinanti ed esclusa dunque “la presenza di quantitativi rilevanti”, precisano fonti del Dipartimento cantonale territorio in accordo con i vertici della Polcantonale, dando séguito con un intervento di messa in sicurezza e di recupero dei residui. Stamane le prime operazioni, effettivi della Pollacuale in prima linea con l’apporto dei Pompieri di Locarno; posati specifici sbarramenti galleggianti, la soluzione del problema dovrebbe giungere nel volgere di pochi giorni. Garantita, nel frattempo, la piena fruizione della struttura portuale, navigazione compresa. Altre valutazioni ed analisi saranno condotte da esperti della Sezione protezione aria-acqua-suolo del Dipartimento cantonale territorio.