Se vi siete concessi il piacere di un vostro sito InterNet, o anche soltanto se avete bloccato un indirizzo sul “web” riservandovi di farne qualche uso in tempi prossimi o lontani, ovviamente sapete di dover rinnovare tale iscrizione – diciamo così per semplicità di riferimento – ogni “tot” tempo. Occhio, pertanto, alla truffa che sta circolando in queste ore in un numero considerevole di caselle “e-mail” del Ticino: sotto l’ombrello dell’apparente credibilità data da un altisonante indirizzo “web” (www.registrycertificate.com), e con preciso riferimento al nome del vostro portale o del progetto di vostro portale, la richiesta di inviare una conferma del fatto che al vostro “provider” voi abbiate già pagato per tempo, operazione per la quale vi basterebbe la semplice apertura – un “click”, e via – di una pagina suggerita. Lì, ovviamente, il trucco, perché agendo come da “raccomandazione” vi trovereste a spalancare una porta attraverso la quale i vostri dati sensibili verrebbero immediatamente succhiati, e non propriamente al fine di garantirvi un futuro sereno nel mondo della realtà virtuale. Strumenti per l’identificazione della fregatura, di sicuro transitata da “server” a “server” con qualche modifica sul tema: testo in lingua inglese e piuttosto curato anche nella forma; espressioni formalmente cortesi ma con lo stringente richiamo a procedere (cioè ad aprire la pagina ed a dare conferma dell’avvenuto rinnovo dell’indirizzo “web”) nell’immediato o, al più tardi, entro tre giorni lavorativi; sottintesa minaccia di cancellazione definitiva del sito InterNet, e di ogni suo contenuto, se non sarà stato dato séguito positivo alla richiesta.
Nessuna intestazione, tuttavia, e nessun timbro, e nessuna firma in calce, dal che si deduce il primo diritto ad un sospetto; in evidenza parole ed espressioni come “termination”, “suspended” e l’immancabile “As soon as possible”. Quanto all’origine del messaggio, sappiate che è tutt’un rimbalzare tra Malesia (dove consta essere stata avviata l’operazione truffaldina), India e Stati Uniti, con decine di domini dello stesso genere e della medesima natura, saltelli, cambiamenti in corso d’opera, rinnovi effettuati sei giorni addietro e così via. Alla larga, sciò, sciò.