Alla “BancaStato”, la richiesta di un credito da 500’000 franchi, con garanzia da fideiussione federale nel contesto dei provvedimenti di sostegno all’economia; alla Città di Lugano ed al Canton Ticino, azionisti in quote formalmente ridefinite ma soggette a valutazione popolare in noto contesto, un contributo diretto in liquidità, dal momento che la cifra di cui sopra “in ogni caso non sarà sufficiente”. Appello alla “Non dimenticateci proprio adesso” dall’aeroporto di Lugano-Agno, oggi, per voce dei rappresentanti del Consiglio di amministrazione della “Lugano airport Sa-Lasa”: situazione drammatica perché, nell’eventualità di un rinvio delle votazioni referendarie (una cantonale ed una comunale) pertinenti al nuovo assetto proprietario ed ai crediti concessi per il risanamento delle finanze, in cassa non vi è quanto serva o basti per parare il colpo. In pratica: risorse da buona gestione erano entrate in gennaio e febbraio, addirittura con incremento pari al 40 per cento – così fonti interne – rispetto al periodo corrispondente del 2019; in marzo, nonostante i voli sanitari di emergenza ed i voli privati di rimpatrio in funzione della pandemia da Covid-19, dato contabile negativo causa “comprensibile calo dell’aviazione generale”. Stato dell’arte: “Liquidità sufficiente solo sino a fine aprile”, come dire che in assenza di soccorso economico avrebbero luogo il deposito immediato dei bilanci della “Lugano airport Sa”, la chiusura dell’aeroporto e l’attivazione dei licenziamenti cautelativi già intimati al personale nel mese di febbraio.