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Covid-19, primo morto in Ticino. Contagio alla Efg. 99 i casi. Bus “protetti”. Caos in frontiera

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 17.40) Lo si temeva; si sperava il contrario, ma lo si temeva. E stamane ecco l’inverarsi di una profezia rimasta a lungo in galleggiamento nell’aria, sopra le nostre teste: si apre infatti anche la colonna dei decessi, a fianco di quella delle persone risultate positive al “test”, nel Ticino che prova a fronteggiare l’ondata da “Coronavirus”. Prima vittima su territorio cantonale, come riferisce il portavoce dello Stato maggiore cantonale di condotta, è una donna di 80 anni che si trovava ospite di una casa anziani nel Mendrisiotto e che era sofferente per “altre patologie”. Maggiori indicazioni a tale proposito, e sugli interventi di profilassi in corso all’interno della struttura, dovrebbero giungere nel pomeriggio per voce di Giorgio Merlani, medico cantonale.

In sintesi, le altre notizie della giornata in materia di epidemia da Covid-19 (linea di aggiornamento in continua):

Numero crescente – Le persone positive al “test” sul territorio cantonale sono ora 99, ovvero 31 in più rispetto a ieri. L’informazione è stata data nel pomeriggio da Giorgio Merlani, medico cantonale. Sette le persone in terapia intensiva, due quelle in ricovero “ordinario”. Per quanto riguarda il territorio della Confederazione, 476 i casi confermati su 491 in contagio; con l’80enne deceduta in Ticino, tre in tutto le vittime (un 65enne a Liestal, nel Canton Basilea-campagna ed una 74 a Losanna).

Lugano, contagio alla Efg – Un collaboratore dell’istituto bancario Efg (già Bsi) in Lugano, struttura di viale Stefano Franscini 8, è stato rilevato positivo al “test” del “Coronavirus”. Il soggetto, per quanto risulta, opera in contesto privo di contatto diretto con la clientela. L’intera ala degli uffici è stata sottoposta a blocco immediato e ad intervento di sanificazione. I collaboratori della banca che abbiano avuto frequenti rapporti con la persona colpita dal Covid-19 sono stati invitati ad astenersi dal presentarsi sul posto di lavoro, a verificare la propria condizione di salute ed a procedere con l’attività in modalità di “smart working”.

Autopostali, tutela ai conducenti – Con decorrenza da domani, mercoledì 11 marzo, norme più stringenti per quanti utilizzino i vettori della “Autopostale”. A tutela primariamente dei conducenti dei bus, blocco alla vendita di biglietti a bordo dei mezzi; i passeggeri, inoltre, saranno tenuti a non utiizzare la porta anteriore né per la salita né per la discesa.

Profilassi generale – Restano in vigore tutte le norme cantonali come da ultimo bollettino di ieri, quando era stata azzerata la possibilità di effettuare visite ad ammalati e ad ospiti di altre strutture (con decisione precedente erano invece state ridotte le fasce orarie di accesso ai nosocomi ed era stato ristretto il numero delle persone da ammettersi nelle stanze).

Controlli, Gaggiolo in “tilt” – Assenti o assai sporadici e limitati a qualche ora erano stati ieri i controlli di documenti e permessi (vale quello di tipo “G”, per lavoratori; non ancora ammessi quanti invece in Ticino studiano nel ciclo post-obbligatorio o all’università) ai valichi di frontiera, a dimostrazione del fatto che le disposizioni specifiche date per decreto da Giuseppe Conte, presidente del Consiglio della Repubblica italiana, erano semplicemente inapplicabili su larga scala ovvero ai punti di transito primari e secondari (categoria uno, con presidio; categoria due, senza presenza di personale). Una riprova di altro segno si è avuta stamane, quando l’operazione di verifica della congruità dei permessi è stata attuata in modo mirato alo storico valico del Gaggiolo, sull’ingresso da Cantello (Varese) verso Stabio: colonne per chilometri e chilometri si sono formate lungo l’arteria principale di collegamento dalla Folla di Malnate, non pochi coloro che hanno provato ad utilizzare la direttrice di passaggio attraverso il paese con discesa su Ligurno e raccordo a ridosso della dogana commerciale; vari i respingimenti di automobilisti giunti in frontiera e risultati o non titolari o temporaneamente privi del permesso.

In tempo reale – Chi abbia bisogno di informazioni e di riferimenti – ciò vale ora, ed in particolare, stante l’avvenuta chiusura di alcuni presidi e di vari reparti in unità ospedaliere per esigenza di concentrazione delle risorse sull’emergenza in corso – può mettersi in contatto con due centralini, l’uno cantonale (0800.144144, tutti i giorni, ore 7.00-22.00) e l’altro federale (058.4630000, tutti i giorni, ore 8.00-18.00).