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Dalla Bce un microtaglio dei tassi. Borse sorridenti, ma senza “boom”

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 19.01) Una patetica e sbriciolatissima fettina di torta da 25 punti-base, che per i normali soggetti abituati all’aritmetica spicciola significa 0.25 per cento sicché il riferimento sui depositi si fissa ora al 3.25 per cento nell’area geografica di competenza della vessillifera di cotanta vessillifera, è tutto quel che oggi Christine Lagarde, in nome della “Banca centrale europea” da lei presieduta, è riuscita a cavar fuori dal cilindro quale massimo sforzo decisionale in materia di ribasso dei tassi. Terza riduzione di fila, diranno gli ottimisti ed i lettori acritici; ciò corrisponde alla realtà, ma resta la dicotomia fra il concetto stesso di progettualità finanziaria – che manca – e la mera strategia sussistenziale adottata in funzione antinflazionistica, tra l’altro con palese ritardo nell’intervento (ma questo era discorso valido già al tempo del primo taglio annunciato giovedì 6 giugno – sino a quel momento, il passo era dettato al quattro per cento secco – con effetto da mercoledì 12 giugno; è peraltro oggetto di discussione il doversi riferire al tasso sui depositi quale strumento precipuo ai fini di indirizzo delle politiche monetarie). Non ci si meravigli allora se le Borse europee, pur in proiezione da saldo positivo, stanno producendo questo pomeriggio un guadagno apprezzabile sì – essendo tautologicamente apprezzabile qualsiasi guadagno – ma tutt’altro che strabordante e, sia detto di transenna, in parte dovuto proprio all’evidenziatosi calo dell’inflazione, fenomeno questo che la stessa Christine Lagarde rivendica quale proprio successo ma che probabilmente è frutto della concomitanza fra altri e distinti flussi concorrenti, alcuni dei quali diversamente benevoli o affatto malevoli.

Restandosi ai numeri, in un’Europa dai prevalenti e menzionati progressi (Dax-40 a Francoforte, più 0.77 per cento; Ftse-Mib a Milano, più 1.09; Ftse-100 a Londra, più 0.67; Cac-40 a Parigi, più 1.22; distonico l’Ibex-35 a Madrid, meno 0.77), Zurigo aggiunge all’onda collettiva un pacchetto di buone notizie “in proprio”, a mo’ di esempio il ritrovato interesse per “Nestlé Sa” (più 2.53 per cento), la conferma di “Lonza group Ag” (più 2.99, titolo-guida) e le solide dichiarazioni in àmbito “Abb limited” (più 2.42 per cento, sul podio nel listino primario) circa il breve-medio periodo; stante la sola eccezione data da “Givaudan Sa” (meno 1.59), ecco dunque uno “Swiss market index” che si ripresenta a 12’304.27 punti, con margine utile nella misura dello 0.91 per cento e, in potenza, ancora capace di espandersi nelle ultime due ore di contrattazione. Indicazioni contrastanti dall’allargato: tra i migliori ascendenti – nessuna ironia – figura “Schindler group Ag” (più 4.84 e più 4.14 con le due distinte espressioni azionarie); in parziale rimbalzo (più 1.79) “Schweiter technologies Ag”, presenza penalizzata nella seduta precedente; deludente “Adecco Sa” (meno 4.34). New York in guadagno fra lo 0.40 e lo 0.56 per cento secondo i diversi indici di riferimento. Cambi: 93.72 centesimi di franco per un euro, 86.56 centesimi di franco per un dollaro Usa; bitcoin in ritrovata stabilità attorno al controvalore teorico di 58’297 franchi circa per unità.