C’era ancora una speranza, nascosta da qualche parte; il Lugano, stasera, non solo l’ha trovata ma l’ha anche alimentata, con residue energie, per l’“exploit” che riapre una serie di “play-off” già morta. Non sarà facile – e chi discute? – la risalita della china; l’aver vinto stasera a Friborgo sul FriborgoGottéron, nel supplementare, dopo una prova di resistenza alla baionetta (Niklas Schlegel uomo-partita, 38 parate su 39 tiri), racconta tuttavia che in qualche modo i bianconeri sanno ancora stare in corsa nei quarti di finale dell’hockey di massima serie, 2-6 ed 1-4 le evidenze dei due incontri precedenti, e stavolta un 2-1 strappato al supplementare in pista avversa. Il ciclo può andare alla “bella” su sette appuntamenti; serviva qualcosa che incrinasse la fiducia granitica dei burgundi, ed il qualcosa è stato trovato. Forse per nervi, forse perché qualcuno si è messo davanti allo specchio per dirsi che un cedimento secco era semplicemente irrispettoso del lavoro svolto durante la stagione e di gente che ha pagato il biglietto anche per serate in cui, visti due cambi e due dischi buttati nell’angolo, la “buvette” diventava tentazione irresistibile giacché soterica.
Di caso non si può parlare, standosi al senso del confronto: tono bellico belligerante dall’una e dall’altra parte, entrata in materia con la penalità di partita a Julien Sprünger dopo 4.14, primato per la “post-season”; sulla chiusa di una superiorità numerica, poi, Luca Fazzini chiude l’imbeccata di Daniel Carr e timbra il vantaggio degli ospiti (9.46). Stenta a trovare pertugi, il FriborgoGottéron, che dopo la prima pausa alza di due tacche il ritmo ed a sua volta in cinque-contro-quattro va a cogliere il pareggio (28.30, Christopher DiDomenico). Minuto 37.01, e la via degli spogliatoi anticipati si apre davanti agli occhi di Joel Quenneville, buttato fuori senza mezzi termini; al tè si fanno i conti, attacco quasi a secco (quattro conclusioni contro 12 nell’intero periodo), questo è il miglior modo per andare al massacro. Dalla squadra, invece, una risposta degnissima: molta disciplina, anche quella che non c’era stata nei due periodi precedenti, si rimarrà sull’1-1. Supplementare, iniziativa nei bastoni dei sottocenerini, i burgundi sembrano navigare un tantino a vista ed è un bene così: Bernd Wolf e Marco Zanetti confezionano, Arttu Ruotsalainen perfeziona, ed al 62.49 il disco va dentro e la storia si riapre. Tutto qui.
Nota ultima per lo stato dell’arte nel “play-off”: sul 3-0 gli Zsc Lions impostisi per 3-2 (al secondo supplementare, goal di Yannick Zehnder dopo 87.03) contro il BielBienne che ancora a 52 secondi dalla fine dei regolamentari era avanti per 2-1. Domani terzo turno per Losanna e Davos da una parte e per Zugo e Berna dall’altra, con ripartenza per tutti dall’1-1.