Due seggi ai liberali-radicali, due seggi alla lista civica “Cademario 2000”, uno alla lista civica “Cademario indipendente”, nessuno alla lista civica “Uniti per Cademario”. In presenza di un rilevantissimo 22.38 per cento sulle schede senza intestazione l’odierno esito delle Comunali in “rottura” a Cademario, dove i cittadini erano stati chiamati alle urne per riformare il Municipio dopo abbandono di più municipali in sconfessione del sindaco. Risultato tutt’altro che univoco, come si rileva: a schede, Plrt 93 (e 33.7 per cento sui voti di lista), “Cademario 2020” 84 (30.7), “Cademario indipendente” 51 (21.0), “Uniti per Cademario” 39 (14.6). 15 le bianche, due le nulle, e dunque eletti: per “Cademario indipendente”, Cristina Dotesio (municipale confermata); per i liberali-radicali, Igor Paris (già nel Legislativo) e Marco De Bernardis (già nel Legislativo); per “Cademario 2020”, Pietro Righetti e… proprio Fabio De Bernardis, cioè il sindaco contro cui si erano appuntati gli strali. A Fabio De Bernardis, per di più, il primato di consenso con 209 voti personali (Igor Paris, secondo per preferenze, si è fermato a quota 180). Come si ricorderà, il Municipio era stato revocato – e si trattò di un fatto mai accaduto in precedenza su suolo cantonale – per effetto di tensioni ricorrenti nella compagine dell’Esecutivo, sino ad accuse secondo cui il sindaco era giunto a “rappresentare solo sé stesso”; delegittimazione che si direbbe non essere giunta a bersaglio, essendo finiti fuori squadra proprio due municipali uscenti (ossia Michele Müller di “Cademario indipendente” e Lorenzo Agustoni già in quota Ppd ma presentatosi anch’egli con “Cademario indipendente”) tra coloro che erano stati a capo della fronda.