(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 16.21) Giustamente deprecante, da stante presidente istante il normalmente regolante, è Norman Gobbi capo dell’Esecutivo cantonale quand’egli fa osservare che da vari Paesi entrano in Ticino soggetti maldisposti a rispettare la quarantena, e per dir meglio ben intenzionati ad aggirarla, benché tale sia l’obbligo; sicché si meravigliano solo le anime belle ed intonse quando vien rilevato, così come oggi accade, che altri sei contagi da Covid-19 si aggiunsero al computo tra ieri e l’alba d’oggi, ed in totale si registrano 3’413 casi – prossima, dunque, dall’inizio della pandemia. Nessun altro decesso, e dunque 350 le vittime; salgono a 917 (più una) le persone dimesse da strutture nosocomiali. Tre in più i morti (1’691 a valori ufficiali), nel frattempo, a livello svizzero, come indica il portavoce dell’Ufficio federale sanità pubblica nel riferire anche di altri 108 casi confermati in laboratorio (33’742 in tutto) ed otto ricoveri (4’134) in presenza di soli 4’543 “test” effettuati nel periodo corrispondente; 612 i soggetti in isolamento, 2’632 quelli in quarantena.