Referenza in vendita sugli scaffali di nota azienda della distribuzione moderna: articolo dalla sicura qualità (e chi discute?), dal prezzo accettabile (e chi obietta?), ma dalla descrizione semplicemente inurbana. Non un sacchetto, ma un “sacceto”; che, al di là dell’incuria nella traduzione e nel controllo e nella trascrizione, rende esattamente l’idea di un articolo per nulla funzionale, anzi, di un sacchetto loffio e sgonfio e che si rompe per un nonnulla. Nulla di peggio d’un’insegna rotta per “uccidere” il prodotto e l’azienda che lo produce, diceva Italo Calvino in una delle pagine marcovaldiane; e qui, proprio in un colosso d’impresa dalle indiscutibili e plurime risorse, un simile errore? O forse che, nel caso della linea “Budget”, il preteso basso costo autorizzi una mancanza di attenzione?