Tracciato diretto, senza fermate intermedie, con stazione trainante a Lavizzara frazione Fusio e stazione di valle a Quinto frazione Ambrì; percorso in sviluppo per 8’100 metri circa (“Un “unicum” a livello mondiale per le funivie del tipo vai-e-vieni”, precisano fonti di Palazzo delle Orsoline in Bellinzona), con tempo di percorrenza stimato in 18 minuti; sette i piloni, dislivelli sommati pari a 1’600 metri; due cabine, ciascuna per con 12 posti a sedere e 48 in piedi oppure 60 in piedi più 12 biciclette oppure altre combinazioni di trasporto passeggeri-materiali), dal che risulterebbe un potenziale utilizzo da 200 passeggeri per ora e direzione, su disponibilità del servizio per circa 340 giorni l’anno; velocità massima pari a 10 metri il secondo. Questi i numeri dell’ipotizzata funivia Fusio-Ambrì, traccia progettuale a collegamento diretto tra Alta ValleMaggia e Leventina e per il cui progetto di massima – ora che lo studio di fattibilità tecnica e di opportunità socioeconomica è stato portato a termine e con approvazione nelle sedi istituzionali preposte – è stato licenziato negli scorsi giorni il messaggio governativo con stanziamento della somma di 800’000 franchi.
Oltre allo stimolo ad una mobilità in caso contrario compressa “ad U” per ovvi motivi, quale tema principale per il sostegno al progetto vengono citati gli impulsi allo sviluppo economico di regioni necessariamente periferiche ed i cui collegamenti alle reti di trasporto pubblico sono di fatto a direzione unica: aspetti, questi, che in un certo modo erano stati presi in considerazione sin dalle prime soluzioni progettuali avanzate a vario titolo (nel 1963, proposta di una galleria stradale lunga 2’700 metri tra la località Campo Sotto in Val Sambuco e la località Pian Taiou all’Alpe di Prato, dunque a scavo sotto il Passo del Sassello; nel 2016, “tunnel” stradale lungo 7’800 metri tra Lavizzara frazione Fusio e Prato Leventina frazione Rodi; nel 2017, varie raccomandazioni per l’indagine su quanto già citato ed anche su possibili alternative, e ciò nel contesto del “Masterplan” per l’Alta ValleMaggia). I costi di costruzione, a valuta odierna, sono da prendersi in misura solo orientativa: 33 milioni di franchi la base stimata, ma con margini di oscillazione addirittura nell’ordine del 30 per cento in più o in meno.