Da una parte, con il favore della pista, c’era la necessità di vincere per conquistare il titolo nel raggruppamento; dall’altra, tra l’altro in un infrasettimanale che significa domani si lavora e si studia, non vi era alcun traguardo a parte quello dell’essere fedeli a sé stessi ed agli impegni presi e, prima di tutto, dell’onorare un’opportunità conquistata con la qualificazione sul piede della piazza d’onore nel gruppo 1-est. Non vi è allora di che meravigliarsi se, sulla pista di Widnau nel Canton San Gallo, l’Osco presentatosi per dovere di firma non ha avuto scampo contro il Rheintal2 nell’ultimo atto della stagione hockeystica di Quarta lega, 3-15 il risultato, impossibile il competere a metà degli effettivi cioè con ogni blocco sistematicamente costretto al doppio turno sul ghiaccio. Tra l’altro, presentandosi il Rheintal2 in una formazione che somiglia tanto al Rheintal1 dell’anno scorso, cioè con pacchetti interi di elementi vincitori a mani basse del torneo di Seconda lega, e niente sconti agli avversari (non si pretende una “mercy rule” analoga a quella adottata in vari livelli delle scuole superiori d’Oltreoceano, ma in tutto – ed in particolare quando lo scarto nel risultato non ha più peso alcuno – dovrebbe valere il buonsenso. Mah).
Della cronaca, raccontabile quel che è importante, ossia l’orgoglio dell’Osco. L’orgoglio di un emblema come Diego Costa, picco di carriera in Prima lega ai GdT1 Bellinzona, disposto a sputare un polmone pur di tenere a galla i compagni: operazione riuscita per oltre un periodo, dopo lo 0-0 minimo scarto sull’1-2 (14.16); l’orgoglio di un Marco Faranda, ottava stagione di fila con questa maglia, incazzoso il giusto; l’orgoglio di un Matteo Guidotti, frangiflutti dopo che al gruppo è venuto a mancare il quasi omonimo Mattia Guidotti, transitato per il finale di campionato nelle file del Frauenfeld in Prima lega e lì andato a coprirsi di gloria nel “play-off”. Complici le penalità – un paio delle quali davvero sovraesposte rispetto all’evidenza -, slittamento sino all’1-11 con quattro proiettili nel cuore di Samuele Vescovi in avvio di ultima frazione; ancora Diego Costa su assist di Franz Neri a spezzare la serie negativa (44.33), dopo soli cinque secondi altra penalità subita ed altro goal incassato. Ultimo segno da Ivan Scalvini (49.01, assist di Diego Costa) per il 3-12; chi voglia poi giudicare la sportività altrui, beh, sappia che in casa Rheintal2 hanno scelto di continuare a sparare sino all’ultimo, tanto da timbrare il citato 15-3 al 59.59. Se sia poi questa la gloria… Nell’immagine la classifica.