(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 13.42) Un’altra vittima, un’altra perdita tra le file dei sopravviventi che aspirano almeno a diventare sopravvissuti, nella campagna quotidiana di contenimento del Covid-19: compare ancora il tratto a penna rossa – e quanto, quanto si aspetta il giorno in cui la casella rimarrà vuota – nelle aride statistiche che giungono sul transito dal primo al secondo quadrimestre 2020 in un Ticino diviso tra stanchezza, bisogno (più che voglia: troppe le incognite) di uscire dalla fase reclusiva e prospettive (in qualche caso su pretesa ipertrofica ossia lunare) di ritorno ad una qualche forma di normalità del convivere civile. Ultime 24 ore, responso dallo Stato maggiore cantonale di condotta e dall’Ufficio del medico cantonale: decessi a quota 322, con l’aggiunta di otto nuovi contagi per un totale di 3’218. 25 i dimessi da strutture nosocomiali, e qui il saldo giunte a 764 unità, un quarto circa sul totale delle persone colpite dal morbo. Inevitabile progresso delle cifre infami a livello nazionale: secondo i compilatori del portale www.corona-data.ch, ad avvenuto aggiornamento per 13 Cantoni su 26, i contagiati “ufficiali” sono 29’377 (più 49; mancano tuttavia i riscontri dai Cantoni più colpiti, ovvero Ginevra, Vaud e Zurigo) ed i morti risultano 1’744.