(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 15.41) Allarmarsi no, porsi qualche domanda sì. Porsi qualche domanda, soprattutto, alla luce dell’essere in corso una massiccia campagna vaccinale che, alle cifre presenti, ha ridotto drasticamente gli spazi fisici – intesi come persone – nei quali la pandemia può trovare terreno fertile; perché da fonti ufficiali si apprende che ben 38, circa il triplo della media giornaliera nell’ultima settimana, sono i nuovi contagi da “Coronavirus” registrati nel transito da ieri all’alba di oggi, per un totale di 5’249 positivi nel contesto della terza ondata (da venerdì 5 marzo 2021) e di 33’438 positivi dall’inizio. Fermo da oltre un mese il dato sulle vittime (995, di cui 37 nella fase in essere), scoraggiante è l’ampliarsi dell’esigenza di utilizzo dei posti-letto in strutture nosocomiali: due gli ingressi nel volgere delle ultime 24 ore, due all’altr’ieri e tre a ieri e cinque oggi i degenti, ufficialmente dichiarati tutti in reparto ordinario (così nel bollettino quotidiano del Dipartimento cantonale sanità-socialità), mentre da un “tweet” di Giorgio Merlani, medico cantonale, si è appreso che una delle cinque persone – uomo, sui 50 anni, già vaccinato ma presumibilmente non in Ticino ed in ogni caso non con uno dei vaccini in uso sul territorio – versa in reparto di terapie intensive, senza intubazione. Quadruplo zero dal sistema delle residenze per anziani. Buona notizia è invece un aggiornamento pertinente al passo della campagna vaccinale: su rilevazioni invero già “vecchie”, cioè risalenti a domenica 11 luglio, 156’229 sono le persone giunte al traguardo della doppia dose e quindi automaticamente titolari del “certificato Covid-19”; ciò equivale al 44.4 per cento degli aventi diritto vale a dire quattro soggetti su nove; 40’849 altri individui sono stati per ora trattati con una sola dose (353’307 le dosi somministrate nel complesso).