La concisione è importante; l’abbreviare, soprattutto in spazi stretti, è arte. Nell’incertezza fra due parole una delle quali sia da togliersi, in ogni caso, si dovrebbe sempre salvaguardare quella più facilmente comprensibile, in particolare qualora lasciando l’altra si rischi di causare confusione o dubbio. Operazione, quest’ultima, strepitosamente riuscita all’autore del cartello promozionale visto fresco fresco in una struttura della grande distribuzione organizzata nel Sopraceneri: anziché “Torta di pere”, ecco spuntare un “Torta di Williams”, che potrebbe essere una qualunque di otto città statunitensi o una signora praticante il tennis, et cetera. Ma forse è un trucco per acchiappare i bevitori: una torta inzuppata di gin “Williams”, quello dei 48 gradi ottenuti trattando 16 chili di mele per ogni litro di alcool, farebbe il botto…