Qualche momento di perplessità da punto interrogativo piantato davanti agli occhi, ieri, in ambienti degli operatori del soccorso, risultando frammenti di informative generiche circa una 56enne infortunatasi nella zona dell’Alpe di Giumello ma mancando un riscontro effettivo. A complicare la questione, tra l’altro, un improbabile riferimento a Muggio, territorio vallivo sì ma pertinente al Mendrisiotto quand’invece all’Alpe di Giumello si arriva dalla Valle Morobbia via località Carena nel già Comune di Sant’Antonio e, chi voglia ed abbia gambe, sino al Passo San Jorio. Il nodo è stato sciolto grazie a verifiche incrociate: la donna era effettivamente caduta durante un’escursione e si trovava nell’impossibilità temporanea di proseguire con le proprie forze, ma sull’Alpe di Giumello in Comune di Casargo e nell’italiana provincia di Lecco, e lì – cioè a distanza di un passo alpino, di un lago e di un altro pezzo di rilievi montuosi – è stata infatti assistita. Omonimia, ed omonimia aggravata: la menzione “Muggio” era legittima, trovandosi l’Alpe di Giumello effettivamente sul… Monte Muggio. Tutto è bene quel che finisce bene (a proposito, anche l’escursionista gode ora di buona salute).