C’erano un rumeno un italiano un albanese e un altro italiano ma non è una barzelletta, e tutti costoro abitavano a casina loro ma preferivano far soggiorni brevi medi lunghi in Ticino ed in particolare nel Luganese, e per andare in su e in giù viaggiavano con un’auto, e nell’auto magari non avevano la ruota di scorta ma detenevano attrezzi con funzionalità meccaniche ed in quantità tali che nemmeno al “Do it” si riuscirebbe a trovarli tutti insieme. Detto questo si sarà capito che siamo alla mera cronaca di un arresto “a pacchetto” (quattro i tizi a bordo della vettura, quattro le paia di manette resesi necessarie) perfezionato la vigilia di Natale e di cui si viene a sapere giusto oggi, Collina d’Oro il territorio comunale, Gentilino la frazione, delinquenti intercettati da uomini della Polcantonale nel contesto di un dispositivo attivato in tempo zero dopo che al centralino era giunta un’opportuna informativa da privata cittadina, categoria “Tra gli alberi sul retro della casa di fronte ci sono tipi strani e mi sa che non siano giardinieri con attestato federale di capacità, ecco”. Giusta osservazione, gentildonna, per quanto nulla vieti che ciascuno dei soggetti si dedichi nel prossimo futuro a cotale arte: egli avrà ben tempo di seguire una formazione specifica, dall’interno del sistema penitenziario cantonale in cui all’offerta di redenzione per il reinserimento positivo nella società civile serve si associ una volontà personale di riscatto, et cetera.
Dalla perquisizione del veicolo sono emersi elementi bastevoli per far indirizzare codesto “poker” di pirla criminali – la pirlaggine è riferita al valore delle loro qualifiche: rubano negli appartamenti, predano i beni delle famiglie e degli anziani, sfondano porte e finestre perché sanno solo prendersela con le cose ma alla vista dei poliziotti si sono trasformati in agnellini – verso tangibile e cospicua condanna, dovendosi affrontare ipotesi di reato quali il ripetuto furto aggravato (aggravio dato dall’azione in banda e per mestiere), il ripetuto danneggiamento e la ripetuta violazione di domicilio, La dotazione di servizio: cacciavite, piede di porco, guanti, lampada frontale cioè torcia con supporto elastico per far luce dalla testa, il “nécessaire” – ma “top” di gamma, ci informano dalla regìa – dell’effrazione in forza bruta. Non dimenticandosi gli accessori che diventano buoni all’occorrenza, corroborante il teorema accusatorio saranno di certo il denaro ed i gioielli ed i preziosi non casualmente trovati durante l’ispezione all’abitacolo ed al bagagliaio della vettura; vogliamo dire almeno che trattasi di probabile provento di scasso? Vogliamo. Vari gli episodi che sarebbero ricollegabili all’attività del quartetto, con significativa recrudescenza nelle ultime settimane. L’accertamento di quali poi siano i diversi gradi di responsabilità, cioè se il 30enne italiano fosse a capo della ghenga e dunque da lui dipendessero il 19enne albanese ed il 19enne italiano ed il 20enne rumeno, spetterà alla procuratrice pubblica Anna Fumagalli, titolare dell’incarto.