Sabato funesto per i colori bianconeri di casa Lugano, non in campionato dove le cose vanno maluccio (ultime quattro partite uguale quattro sconfitte, squadra sul fondo della classifica di Divisione nazionale A) ma in Coppa Svizzera dove la situazione si è bell’e definita nel senso dell’avvenuta eliminazione: e sì che si era soltanto ai 16.i di finale, e sì che avversaria era una squadra della cadetteria (per carità, il Losanna capolista e non un Vaduz in zona rischio; ma pur sempre quel tipo di compagine che non dovrebbe causare problema soverchio sullo sviluppo dei 90 minuti). Ed invece, bandiera bianca ed autoaffondamento in un quarto d’ora e briciole davanti allo stranito pubblico della “Pontaise”: 0-0 all’intervallo, 0-1 al 48.o (Aldin Turkes), 0-2 al 58.o (Andi Zeqiri), 0-3 al 64.o (Fabio Daprelà, autorete); altro non serve, nemmeno in sede di commento, una volta che siano state riconosciute la fragilità di una retroguardia abborracciata (un paio di esordi da titolari. Pessima idea) e la sola cifra velleitaria di qualche elemento (Mattia Bottani e Carlos Antonio “Carlinhos” De Souza i più attivi). Motivi di consolazione, pochi o nulli; toh, l’essere usciti quasi in concomitanza con Servette e San Gallo, battuti ieri (0-1 e 0-2 rispettivamente) da Grasshoppers Zurigo e Winterthur ovvero anch’esse formazioni di Divisione nazionale B.