Quel che di contante trovavano nei portafogli, beh, era grasso colante; ma a loro interessavano soprattutto le tessere magnetiche, carte di debito e di credito con cui pazientemente dedicarsi all’aspirazione di denaro dai conti correnti che a tali carte erano collegati, bastava che davanti ai loro occhi si materializzasse un “Bancomat”. Due 30enni, entrambi di passaporto rumeno e con residenza in Romania, sono stati tratti in arresto venerdì – di stamane l’informativa congiunta tra ministero pubblico e vertici di Polcantonale e Guardie di confine – in quanto autori di almeno sette borseggi in piattaforme commerciali del Bellinzonese e del Locarnese; accertati inoltre due tentativi di prelievo abusivo di denaro per tramite delle carte elettroniche. L’individuazione della coppia di delinquenti, che si muovevano a bordo di un’auto con targhe ticinesi (in corso accertamenti anche su questo aspetto), ha avuto luogo ad opera di elementi delle Guardie di confine nel contesto del dispositivo di ricerca attivato e coordinato in quota Polcantonale. Primarie ipotesi di reato: ripetuto furto e ripetuto abuso di impianto per l’elaborazione di dati. Stato di detenzione già confermmato dal giudice dei provvedimenti coercitivi; inchiesta nelle mani di Nicola Respini, sostituto procuratore generale.