Sembra che non possa esserci pace, sembra che non ci sia remissione; ed è quasi inutile – chi mai ascolta, chi mai ammetterebbe di aver ignorato le esigenze di un possibile scenario da “seconda ondata”? – l’insistere sul fatto che in una logica di prevenzione e di profilassi igienico-sanitaria ogni stabile realtà comunitaria sarebbe stata da porsi sotto una campana di vetro. Altri 10 tra ospiti ed operatori di una casa per anziani, ed in questo caso tratttasi della “Paganini Ré” in Bellinzona, sono risultati contagiati dal “Coronavirus” come da verifiche esperite nella giornata di ieri; colpito uno solo dei tre reparti dell’istituto; ad evidenza, sei i degenti – due dei quali sintomatici – e quattro i dipendenti di cui è emersa la positività; nessuno è stato trasferito in ospedale, per tutti è stata invece decisa l’assegnazione al “reparto Covid-19” interno, come indicano fonti del Consiglio di fondazione dell’istituto sulla scorta di previa intesa con il medico cantonale. Provvedimenti di igiene “rinforzata” sono stati applicati agli altri residenti; nella parte restante della struttura, visite ancora possibili con utilizzo di ambienti preposti; ridotte le attività di socializzazione. I familiari dei degenti sono stati informati.