Credendosi “creativi” nel linguaggio (no, ragazzi e meno ragazzi: non basta il mettere in fila qualche aggettivo e qualche sostantivo, provate ad impegnarvi di più, tra l’altro il Cantone offre ottimi corsi di alfabetizzazione) e “strategici” nella scelta dei tempi (eh, proprio la notte prima degli esami, pardon, del responso elettorale) per l’attacco a Norman Gobbi consigliere di Stato inevitabilmente indicato come promotore della “repressione preventiva e totalmente discrezionale”, alcune manciate di ex-molinari ed ex-macellari e di loro sfaccendati simpatizzanti si diedero appuntamento iersera all’ex-villa Viarnetto di Lugano quartiere Pregassona per l’occasionale occupazione di spazi altrui. Di sicuro inalberando uno striscione, forse lasciando qualche scritta con lo “spray”, al solito diffondendo un comunicato a metà tra insulti ed affermazioni apodittiche: fra queste ultime, “la nostra idea di autogestione non è negoziabile”. In questo, i già molinari e già macellari hanno ragione: non è negoziabile ciò la cui esistenza è indimostrata ed indimostrabile. Post scriptum: stamattina, dei sedicenti capi e responsabili dell’occupazione, manco più l’ombra; capirete, non sia mai che si manchi al pranzo domenicale in famiglia, ché poi mamma si preoccupa tanto.