Se per caso vi càpita di rimproverare ogni giorno il figlio adolescente che passa pomeriggio e sera a far fuori gli zombie di “Call of duty” con la Ps4, rallegratevi e sappiate di essere genitori fortunati; c’è di peggio, in giro. Ad esempio, il trovarsi padre o madre di uno dei tre imbecillotti con passaporto svizzero e da tre poli distinti, ossia Bellinzonese Leventina Locarnese, che per le evidenze di un’indagine condotta sul lungo periodo sono risultati essere responsabili di imbrattamenti con vernice “spray” su serrande, pareti e muri di proprietà a volte private ed a volte pubbliche, e ciò nel periodo compreso fra primavera ed autunno 2021. Fatto significativo, l’età: dai 25 ai 32 anni, periodo della vita in cui si suppone che un tizio qualunque con il pollice opponibile sia arrivato almeno a saper firmare con nome e cognome ed a contare fino a 10 prima di credersi il cugino intelligente di Banksy. Di arte, qui, nemmeno l’ombra: disegnini con il “tag”, magari uno “slogan” scopiazzato da qualche parte, prosa da “underground” delle sinapsi.
Quel che si sa di preciso: a) che l’inchiesta, cui hanno cooperato agenti di Polcantonale e Polcom Bellinzona, si è protratta a lungo ed è stata estesa dopo una prima identificazione di due dei soggetti, beccati quasi con le mani nel sacco cioè in possesso dello zaino nel quale erano state riposte varie bombolette di vernice appena utilizzate per devastare un chiosco; b) che a carico del terzetto o di singoli membri del medesimo sono già registrate cinque denunzie, e chissà che altre giungano o vengano collegate alle imprese del gruppetto; c) che il danno complessivo si situa attorno ad un controvalore di 12’000 franchi, standosi anche schisci nella perizia. Morale, per ora, un addebito per danneggiamento; del “poi” si discuterà.