Giorgio Comi, 66 anni ad aprile, pensionato, municipale di Mendrisio in quota “Insieme a Sinistra”, è responsabile di collisione di interessi ovvero di non aver rispettato – e questo più e più volte – quanto previsto nell’articolo 100 della Legge organica comunale; da ciò la sanzione inflitta nei giorni scorsi – e resa nota questo pomeriggio – con decisione dell’autorità politica cantonale quale organo di vigilanza sui Comuni. La vicenda era insorta su istanza di intervento inoltrata nel luglio 2019 dal consigliere comunale Andrea Stephani, ad avviso del quale (e sussiste ora chiara conferma) lo stesso Giorgio Comi, agendo quale capodicastero per Politiche sociali ed Attività dei quartieri, aveva infranto regole chiare nella condivisione di materie di interesse pubblico. In forza dell’articolo 100 della Loc, i membri di Municipio sono tenuti ad astenersi da discussioni e voto su argomenti che riguardino “il loro personale privato interesse e quello di società o enti privati in cui essi rivestono ruolo dirigenziale o di amministratori”, ad esclusione dunque dei soli enti (ad esempio, le associazioni locali) “con fini prettamente ideali, privi di scopi economici e che operano a titolo di mero volontariato”. Un obbligo di astensione non interpretabile, nel senso che esso si estende anche a riunioni, gruppi di lavoro ed altre situazioni in cui i membri del Municipio siano presenti in funzione di capodicastero.
Ebbene: come indica la nota diffusa da Palazzo delle Orsoline, Andrea Stephani aveva straragione e Giorgio Comi, per contro, fece quel che gli pareva, non rispettando l’obbligo. Contesto: i fatti avvennero sia “durante alcune riunioni dell’Esecutivo cittadino”, sia “nell’àmbito dell’attività ordinaria del municipale fuori seduta in veste di capo del Dicastero politiche sociali-quartieri, generando incompatibili sovrapposizioni di ruolo privato e pubblico”. E qui lo scioglimento del nodo gordiano: le attività interessate, per quanto non sotto finanziamento diretto della Città di Mendrisio, erano state promosse nel comparto delle politiche sociali e dell’integrazione anche per tramite enti privati, “in cui l’interessato è attivo ricoprendo un ruolo dirigenziale e come consulente”. Caldo suggerimento a prestare “attenzione alle disposizioni” in viaggio verso l’intero Esecutivo; ammonimento, invece, a Giorgio Comi, che avrà facoltà di ricorrere al Tribunale amministrativo cantonale.