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Filo di nota / Il pomeriggio porta Gran Consiglio. E un binario morto

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Uno sfolgorante, poderoso, sesquipedale nulla di fatto dall’odierna sessione straordinaria del Gran Consiglio in versione lacuale, segnatamente al “PalaCongressi” di Lugano cioè tra casinò e parchetto dei tossici, e constateremo che in certe cose udite l’azzardo era secondo soltanto a discorsi fumosi non volendosi dir altro. Sul tema unico di giornata, vale a dire l’interscambio di alcuni settori di interesse fra Norman Gobbi e Claudio Zali consiglieri di Stato, confermato per filo e per segno – ma persino nelle virgole – quanto preconizzato e profilato; non era presente Claudio Zali, il numero legale dei deputati è stato agevolmente raggiunto, l’illustrazione delle critiche all’operazione non ha aggiunto un grammo di novità a quanto per mesi era stato oggetto di interviste, commenti, interventi ed opinioni; da riconoscersi, tuttavia, l’onestà di intenti da parte di alcuni. Alla fine, sul tappeto c’erano tre tracce su cui i deputati non hanno nemmeno votato, ed anche se avessero votato il loro consenso o il loro dissenso sarebbe rimasto lettera morta perché la materia, si ribadisce, era ed è di esclusiva competenza dell’Esecutivo. Fuori dai denti: con una scampagnata sotto il velame del “team building” si sarebbe almeno respirata aria fina.