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Si spegne la pista “ticinese”: cadavere affiora nel Po, è quello di Stefano Barilli?

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 21.01) L’ombra di una morte violenta, e dunque di una tragedia consumatasi forse giorni o forse settimane o forse mesi addietro, si stende su quello che sino ad oggi era parso un allontanamento volontario. I documenti personali di Stefano Barilli, 23 anni, scomparso dall’abitazione a Piacenza nella tarda serata di domenica 7 febbraio e che secondo una pista di indagine si era rifugiato in Ticino (fonti italiane davano anzi per probabile il suo coinvolgimento in una psicosetta), sono stati trovati su un cadavere ripescato nel primo pomeriggio di oggi dalle acque del Po, nella zona di Caselle Landi (provincia di Lodi), a distanza di una quindicina di chilometri dal luogo dell’ultimo avvistamento. L’individuazione del corpo ha avuto luogo grazie ad un pescatore; dopo recupero, con intervento di Carabinieri e Vigili del fuoco, la salma è stata ricomposta e messa a disposizione dell’autorità inquirente. Marginali gli elementi di dubbio, da fugarsi con il “test” del Dna. Non si ha conferma, al momento, dell’avvenuto ritrovamento di un biglietto di addio la cui presenza, com’è ovvio, starebbe a rafforzare l’ipotesi dell’atto suicidario.

La scomparsa di Stefano Barilli, che in Svizzera era stato – se si deve credere al tenore di suoi racconti ad un amico – ancora in gennaio e con alcuni contatti per il possibile lancio di una “start-up”, era stata da più parti collegata con la fuga – in verità, avvenuta intorno alle ore 15.30 di sabato 5 dicembre 2020, e senza che tra i due soggetti risultasse qualsivoglia precedente collegamento – di Alessandro Venturelli, 21enne di Sassuolo (provincia di Modena). Un’ipotesi di riconoscimento da parte di terzi alla stazione ferroviaria di Milano-centrale, intorno alle ore 19.00 di giovedì 18 febbraio, era venuta meno a distanza di qualche settimana quando uno studente italiano all’“Accademia di architettura-Usi” in Mendrisio si era riconosciuto nella fotografia scattata. Ora una svolta che sembra azzerare ogni residua speranza dei familiari di Stefano Barilli e che, di fatto, spezza la già labile traccia ticinese. Nella foto, a sinistra Alessandro Venturelli, a destra Stefano Barilli.