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Riapertura delle scuole, altre due settimane per decidere

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Una serie di scenari è stata definita o almeno abbozzata; solo ad inizio maggio, e cioè fra due settimane, si vedrà se e come procedere, dovendosi “considerare la situazione da tutti i punti di vista” e pertanto coinvolgere “le rappresentanza delle principali parti direttamente coinvolte”, tra cui delegati dei docenti e dei genitori. Rinvio ossia procrastinazione ossia differimento, dunque, per quanto riguarda l’attuazione del rientro “fisico” a scuola, quello che con burosaurica insistenza l’“establishment” continua a definire “attività presenziale” quasi che esista davvero – ed è stato dimostrato il contrario, almeno nella stragrande maggioranza del sistema pubblico – una sostanziale e sostanziosa didattica a distanza. Sì, è vero (e figurarsi se al Dipartimento cantonale educazione-cultura-sport non martellano su questo aspetto) che, su richieste specifiche, nel corso delle ultime settimane sono stati distribuiti 1’232 dispositivi elettronici (“tablet” e “computer”) ed alcuni “hotspot” mobili per le connessioni InterNet agli allievi che di tali mezzi erano privi; ma lo strumento è solo parte dell’insegnamento, e nemmeno quella più importante. Alle condizioni odierne del sistema scolastico e della formazione dei suoi docenti, s’intenda, senza che ciò comporti una critica verso il corpo insegnante in quanto tale: difficile lo scaricare la responsabilità su chi insegna se una cosa – una modalità di contatto nel “non contatto” diretto con il discente, per dire – non viene insegnata a coloro che sono chiamati ad insegnare, proprio per restare terra-terra ed elementari nell’esplicazione.

Insomma: funzionalmente a quel che già si sapeva, lunedì 11 maggio dovrebbe essere il giorno dello spartiacque per le scuole dell’obbligo, come affermarono a Berna in Consiglio federale riservandosi tuttavia la facoltà di mutar d’accento e di pensiero esattamente mercoledì 29 aprile, al che si capisce che lunedì 11 maggio è data teorica quanto quella dell’appuntamento con una ragazza cui in linea di massima non dispiaci, ma che uscirà con te solo se la nonna non avrà bisogno di lei proprio quella sera, il che significa nel reale che la tizia sta aspettando una telefonata da uno a caso tra Luigi, Giovanni e Francesco, e tu non sei né Luigi, né Giovanni, né Francesco. Per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie, in Ticino deriverebbe una riapertura, al momento classificata come “possibile” e che in ogni caso sarà “progressiva” ossia per gradi, “in sicurezza e nel rispetto delle indicazioni sanitarie”. E nell’immediato? Nell’immediato ci si contenti della serie di “Direttive-2”, integranti quelle diffuse 15 giorni addietro e formalizzanti “alcuni aspetti generali validi per tutte le scuole” oltre ad “alcuni punti relativi specificamente alle scuole comunali, alle scuole medie, alla pedagogia speciale, alle scuole medie superiori ed alle scuole professionali”. Di sorprendente e di inatteso, nulla: fatte salve “alcune casistiche specifiche di allievi”, automatico il principio del passaggio automatico di classe alla scuola dell’infanzia ed alla scuola elementare; per definire la nota finale nelle scuole post-obbligatorie, riferimento primario è la nota del primo semestre con beneficio tautologico, nel senso che la nota viene migliorata se nel corso del secondo semestre sono stati riscontrati progressi da parte dell’allievo (ad ogni modo, si andrà verso promozioni in blocco, anche a scanso di contestazioni che spiacciono sempre ed assaissimo ai profeti del “Mota quaetare, quaeta non movere”); in àmbito di formazione professionale, necessario riferimento alle linee-guida ed alle decisioni che giungeranno a livello federale (nel senso che i responsabili dei singoli rami economici stanno per decidere se far svolgere un esame pratico o se ci si contenterà delle valutazioni espresse in seno all’azienda in cui il candidato svolge attività), più valutazione finale sulle conoscenze acquisite dall’allievo e sulla sua cultura generale; il resto resta marginale.ù

Del resto, stava già scritto al tempo delle “Direttive-1” – e ciò viene ribadito nelle “Direttive-2” – che viene posta particolare attenzione a non penalizzare alcun allievo, e tale concetto sarà alla base anche delle “Direttive-3” in pubblicazione per l’appunto ad inizio maggio quale zoccolo dei criteri “per la determinazione delle condizioni di promozione e di passaggio di classe”. E tanto sia.