Un gioiellino, quello di riva Dal Garavèll 20: nato in tre metri abbondanti per tre metri scarsi, e dunque giustificando con ciò l’originalità del nome (diventato, nel tempo, marchio di fabbrica, modello ed impronta), e poi dilatatosi ma mantenendo natura e profilo, una mostra dopo l’altra con rotazione anche nelle due settimane, un incontro con l’artista, visibilità dall’esterno 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Un gioiellino, si è detto, di quelli che stanno tuttavia per sparire: fra poche ore, in quel di Morcote, niente più “9m2 gallery”, niente più “caffè con friandise” ad accogliere gli ospiti.
“Confermo, oggi è l’ultimo giorno di apertura ufficiale”, e quasi sibila, Katia Mandelli Ghidini padrona di casa, denunciando senza mezzi termini le difficoltà incontrate. Difficoltà? “Non solo se ne va la galleria, ce ne andiamo anche noi (trasferimento familiare, dunque, ndr). Dopo un periodo davvero buio ed infelice, abbiamo finalmente preso una decisione che forse sarebbe stata da prendersi tanto tempo fa. Ma c’è un tempo giusto per tutto”. Piuttosto brusco il saluto a Morcote: “Ringrazio chi, con la sua invidia e con la sua cattiveria, non ha esitato a farmi male. Avrei accettato ancora di vivere in questo luogo (Katia Mandelli Ghidini si era trasferita a Morcote nel 2005 ed aveva inaugurato la “9m2 gallery” un decennio più tardi, avendo nel frattempo sviluppato il progetto-alveo delle sue opere di visiografica, ndr), anziché puntare sùbito verso il futuro… Chi voglia, continui a guardare tutti i giorni il suo bel campanile, non esca dai confini del paesello e si tenga la mentalità ristretta…”.
Parole come slavine; e fine di un’esperienza, così, sui due piedi? “A scanso di equivoci, io sono soddisfattissima per la decisione presa”. Perché un luogo di mostre tramonta ed un altro, per il momento da definirsi quale area espositiva, si appresta a nascere: a Lugano, che di Katia Mandelli Ghidini è anche luogo d’origine, zona non precisata ma sempre con della “9m2 gallery” (“È un nome che ci ha portato fortuna”). Linea e strategie immutate, ovvero mostre, corsi, concorsi fotografici, ideazione di giochi da tavolo ed altro. Quanto ai tempi per allestimento di base e taglio del nastro, a Dio piacendo, dovrebbe valere il gennaio 2020.