Coltellate: all’impazzata, una, due, cinque, forse 10, o forse 26 come vorrebbe una voce circolante in paese. Contesto: il litigio scoppiato mezz’ora prima dell’alba di oggi in un appartamento di via Giacomo Leopardi 9 a Cadorago, provincia di Como, dove il 37enne Marco Campanaro, professione addetto al magazzino e frontaliere in Ticino, non ha avuto pietà della convivente Valentina Di Mauro, 34 anni, uccidendola e straziandone il corpo con una lama d’uso comune in cucina. Sullo sfondo: l’ossessione da sospetto di un tradimento che la compagna avrebbe perpetrato e che invece, con elevato grado di probabilità, era solo nella testa dell’uomo. Poco, meno del tempo in cui la tragedia si è consumata, basta per dire dell’ennesimo fatto di sangue con esito letale all’interno di una coppia.
Valentina Di Mauro, che si guadagnava da vivere come collaboratrice domestica e prestando assistenza ad anziani, era andata a vivere con Marco Campanaro da appena un paio di anni, trasferendosi quindi da Varese. Esistenza tranquilla, più che discrete le condizioni economiche; nella normalità di una coppia gli screzi. Sino a stamane, forse dopo una domenica da musi lunghi e da frasi spezzate; nell’abitazione, urla tali da svegliare e da mettere in allarme altri residenti nel medesimo stabile. E sarebbe stato proprio un inquilino a chiamare le forze dell’ordine; all’arrivo di effettivi dell’Arma dei Carabinieri dal comando compagnia in Cantù, e con loro di un’ambulanza, per Valentina Di Mauro non vi era più nulla da farsi. Marco Campanaro, unica altra persona presente all’interno dell’appartamento ed unico sospettato, è stato posto in stato di fermo. “Dossier” di inchiesta nelle mani di Mariano Fadda, pubblico ministero alla Procura della Repubblica italiana in Como. Nella foto, la vittima.