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Tentata rapina alla “Taleda” di Lugano, settimo arresto. E cerchio chiuso

A distanza di oltre nove mesi dalla tentata rapina alla gioielleria-orologeria “Taleda” di via Pessina, un settimo nome si iscrive nell’elenco dei soggetti coinvolti, in questo caso e per il momento quale persona meramente sospettata: dall’Italia è attesa infatti a giorni l’estradizione – già avviate le pratiche di rito – di una 29enne albanese individuata nel contesto delle indagini sotto egida della Polcantonale ticinese e che è stata fermata su suolo italiano. Non è stato precisato il ruolo che la giovane avrebbe avuto nella struttura del gruppo di delinquenti che martedì 2 luglio 2024, con tattica tipica di un colpo studiato, si presentarono in forze nella zona pedonale del centrocittà ma si trovarono alle prese sia con qualche difficoltà di coordinamento sia con la reazione delle forze dell’ordine, primi fra tutti due agenti che dall’esterno si accorsero di quanto stava accadendo nel negozio: in manette finirono quasi sùbito gli autori materiali del colpo in effetti sventato (tre cittadini serbi ed un cittadino croato, età fra i 35 ed i 49 anni), ed in tempi successivi un 50enne austriaco catturato in Ungheria ed un 33enne albanese individuato e preso in Italia; proprio a quest’ultimo soggetto, nel frattempo acquisito alle galere svizzere al pari del 50enne, sarebbe legata la 29enne dal fresco arresto. Fonti del ministero pubblico, “in uno” con il portavoce della Polcantonale, rendono noto oggi che tutti e sei gli arrestati si trovano già in regime di espiazione anticipata della pena; per il più anziano dei tre serbi arrestati nell’immediatezza della tentata rapina, inoltre, gli addebiti sono stati riqualificati in aggravio con il carico dell’accusa di tentato omicidio, fatto maturato – così nel teorema accusatorio – nel momento stesso in cui il 49enne puntò una pistola nella direzione dell’agente della Polcom Lugano a lui più prossimo.

La posizione di due degli imputati, come acquisito al “dossier” di cui è titolare il procuratore pubblico Simone Barca e che è da considerarsi ormai completo, è gravata inoltre dai collegamenti – a partecipazione distinta, cioè l’uno nel primo caso e l’altro nel secondo – con altre rapine, segnatamente un colpo perpetrato nel dicembre 2023 nella Svizzera francese ed un altro colpo andato a segno nel marzo 2024, parimenti in Romandia.

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