Dall’Italia era stato espulso non ieri, non l’altr’ieri e nemmeno il giorno precedente, ma nel 2016; eppure circolava liberamente in area urbana a Como, distanza pari ad una ventina di minuti in auto da Erba dove egli aveva soggiornato ed aveva stabilito una serie di relazioni e legami. Un cittadino siriano, 36 anni l’età, passaporto norvegese per intervenuta naturalizzazione, è stato fermato nelle scorse ore da agenti della Polizia di Stato e, dopo constatazione dell’identità, espulso di nuovo dal territorio nazionale. L’uomo risulta classificato e riconosciuto tra i 54 “foreign fighter” islamici scoperti in Italia con la schedatura susseguente agli attentati del 2012 a Parigi; nello stesso anno il primo arresto, a Roma, dopo atti di violenza perpetrati alla sede dell’Ambasciata siriana; come riferito da Matteo Piantedosi, odierno ministro dell’Interno, si trattta di un soggetto che “grazie ai suoi contatti in Italia” ha reclutato e favorito “la partenza di volontari verso scenari di guerra”, avendo tra l’altro gestito un flusso di comunicazioni, soprattutto per tramite dei “network” sociali, inneggianti alla “Jihad”.
Inneggiava alla “Jihad”, era stato espulso nel 2016: arrestato a Como
