La Danimarca è storia, gli Stati Uniti sono futuro. Futuro immediato: domani, ore 20.20, finale dei Supermondiali di hockey contro quegli stessi Stati Uniti già sconfitti per 3-0 giusto 12 giorni or sono, a bersaglio Damien Riat, Jonas Siegenthaler e Dean Kukan. Diverso sarà il ghiaccio, Stoccolma anziché Herning, nel motore un Nico Hischier in meno (per infortunio) ed un Nino Niederreiter in più. E in pista, scusate la dimenticanza ma a questo punto il soggetto sembrava sottinteso, ci sarà la Svizzera. Svizzera contro Usa, dopo le odierne passeggiate delle due squadre nelle rispettive semifinali: schiantata da una parte la Svezia (6-2, coraggioso il tentativo di risalita delle “Tre corone” con due goal fra il 46.32 ed il 47.13 per il transito dallo 0-4 al 2-4, storia morta a quel punto), relativamente semplice il successo dei rossocrociati contro una compagine che, in termini di resistenza nervosa, aveva probabilmente speso tutto nell’ancora incredibile vittoria di ieri sul Canada.
I numeri dicono persino troppo: 7-0 con distribuzione simmetrica, doppietta di Nino Niederreiter (9.23 e 17.23, qui in superiorità numerica), singoli timbri di Ken Jäger (12.47), Denis Malgin (37.38), Sandro Schmid (44.48; qui il subentro di Sebastian Dahm a Frederik Dichow davanti alla gabbia dei danesi), Damien Riat (52.02; rete contestata dalla panchina danese, più per disperazione che per convinzione) e Tyler Moy (53.26); un goal annullato (47.38) a Jonas Siegenthaler causa posizione di fuorigioco di un compagno. Leonardo Genoni semplicemente impeccabile ed al quarto “shut-out”. Fra poche ore, la possibilità di dare a questi Supermondiali un segno nuovo, e di vendicare la sconfitta nella finale 2024, 0-2 contro la Repubblica ceca.