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Crisi internazionali, riflessi sulle Borse. Zurigo si salva nel finale

(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.21) Mancava solo la rappresaglia militare condotta stamane da Israele contro l’Iran per acuire tensione militare e riverberi sul mondo finanziario; puntuale la ripercussione sugli umori degli operatori nelle Borse, con afflosciamenti dei listini anche su aree che per solito restano insensibili o almeno neutre rispetto ad avvenimenti legati alla geopolitica. Per quanto riguarda lo “Swiss market index”, dopo perdita in avvio sino alla figura intera, lenta risalita e riscontro finale con ultiimo strappo sugli 11’296.40 punti ovvero in guadagno nella misura dello 0.59 per cento; “Nestlé Sa”, resistente in cifra verde sin dall’apertura, il migliore di giornata sul (più 2.15), da difensivi sul pari a propositivi in buon progresso (più 1.26 e più 1.47 per cento rispettivamente) i titoli “Givaudan Sa” e “Swisscom Ag”, sulla coda “Geberit Ag” (meno 2.72, ma qui è da considerarsi anche l’imminente distacco della cedola per il dividendo). Allargato sotto pressione e più penalizzato causa ritardato avvio del recupero. Dalle altre sedi primarie di contrattazione: Dax-40 a Francoforte, meno 0.56 per cento; Ftse-Mib a Milano, più 0.12; Ftse-100 a Londra, più 0.24; Cac-40 a Parigi, meno 0.01; Ibex-35 a Madrid, meno 0.33. New York nell’incertezza: ascendente il “Dow Jones” (più 0.56 per cento), S&P-500 sotto misura (meno 0.55), greve il Nasdaq (meno 1.48). Cambi: 96.84 centesimi di franco per un euro, 91.01 centesimi di franco per un dollaro Usa; in lieve rialzo il bitcoin, ora al controvalore di 58’276 franchi circa per unità.

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