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Covid-19 in Ticino, tutto cambierà (pare) ma per ora l’argine non regge

(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 10.40) Ad una “convivenza con il virus” nel segno della fiducia invitò ieri, da Palazzo delle Orsoline in Bellinzona, una nota-stampa latrice del buon modello cui possiamo ispirarci da ora in avanti, nella quotidianità, dopo un assedio covidiano durato quasi due anni. I segni di un effettivo minor impatto del “Coronavirus”, per quel che vien detto, appaiono macroscopici; nella microrealtà del Ticino, per contro, ancora poco o nulla si riscontra, dovendosi invece lamentare nelle ultime 24 ore un’altra vittima (fanno 123 nel contesto della quarta ondata, e 1’118 dall’inizio delle rilevazioni). Nono giorno consecutivo segnato da lutti, e non solo: è sostanzialmente stabile, e quindi ancora pesante, l’evidenza dei nuovi casi, 697 da ieri all’alba di oggi, sulla media effettiva dell’ultima quindicina ed in incremento rispetto alla rilevazione precedente; superati i 73’000 positivi (73’037 a cifre precise) nella fase corrente, mentre il totale si situa ora a 106’818 soggetti colpiti dal virus. Nell’arco della quindicina resta inoltre sostanzialmente invariato il tasso di occupazione di posti-letto in strutture ospedaliere: 86 ora i degenti, di cui 78 in reparti ordinari ed otto in reparti di terapie intensive. In marginale riduzione lo stato di crisi nel sistema delle residenze per anziani, dove constano quattro guarigioni e pertanto 37 sono ora gli ospiti infetti (sette le strutture). Campagna vaccinale in marcia sul posto: rimane al 72.0 per cento la quota dei vaccinati “completi” (cioè di base: doppia dose o singola dose dopo guarigione) sul totale degli aventi diritto; quattro su nove (44.9 per cento) gli individui già sottopostisi al richiamo, quota che sale al 78.2 per cento nella fascia degli “Over 65”.

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