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Arbedo-Castione, fantasmi truffaldini sulla palestra chiusa a gennaio

Sulla “homepage” del sito InterNet campeggiano tre righe su sfondo rosso: “Abbiamo concluso un accordo con (altra società, diverso Comune, stesso Distretto, ndr), che potete contattare al (segue numero) per recuperare tutto il periodo di validità dell’abbonamento dal giorno di chiusura”; ancora, “stiamo lavorando per trovare (altre) soluzioni”. Ma una cosa è il tentare di tamponare le falle nel rapporto – invero irrecuperabile – con i singoli ex-clienti della palestra, ed un’altra è il limitare i danni su altro fronte: ché, infatti, sulla testa di proprietari e gestori della struttura – nome noto: è il “Centro benessere Gimnasium” di Arbedo-Castione frazione Castione – incombe ora un procedimento penale. Truffa, indicano fonti del ministero pubblico concentrando gli addebiti su ipotesi di reato legate alla “sussistenza di eventuali fattispecie penali” nel quadro “delle campagne pubblicitarie e della raccolta di sottoscrizioni di abbonamenti a partire dal giugno 2024”; data essenziale di riferimento, risultando il fatto che a quel punto era imminente lo sfratto dai locali e che quindi l’attività del “Gimnasium” sarebbe stata giocoforza interrotta.

Indizi ambientali suggeriscono che l’autorità inquirente si sia mossa non solo nei giorni scorsi, pur essendo dichiarata come “recente” l’apertura del procedimento penale; la “notitia criminis” era del resto insita nell’improvvisa impraticabilità degli accessi al “Gimnasium”, impraticabilità epsressa in un cartello comparso all’esterno del complesso di via San Bernardino 24 e che normalmente era operativo sette giorni su sette, ore 6.30-21.30 dal lunedì al venerdì e 9.00-18.00 il sabato e la domenica. Corroboranti, nelle intenzioni del procuratore pubblico Daniele Galliano titolare dell’incarto, saranno le testimonianze di quanti abbiano sottoscritto abbonamenti per l’appunto a partire dal giugno 2024 e validi ancora alla data della sospensione dell’attività nella struttura; sufficiente il rivolgersi per iscritto al ministero pubblico (via Pretorio 16, 6900 Lugano) con indicazioni della data di firma sull’abbonamento, delle date di pagamento delle rate o del totale e dell’entità dell’importo versato; fondamentale anche la produzione di documenti a supporto.

Per parte loro, i responsabili del “Gimnasium” confermano che i contratti in essere non sono più rinnovati per automatismo e che dunque non è necessario l’invio di disdette. Ma non è detto che una dichiarazione pubblicata sul sito InterNet faccia testo; per di più nel caso di una struttura in cui vari abbonamenti – a prezzi promozionali, con contratto per 12 mesi – sarebbero stati piazzati addirittura nel dicembre 2024 e nel gennaio 2025, a poche settimane pertanto dalla chiusura. Chissà che la “vox populi”, sostenuta da supporti cartacei e/o informatici, permetta di delineare almeno il perimetro di una vicenda diventata scandalo. In immagine, un interno dell’ormai ex-“GImnasium”.

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