Successo a tutto tondo quello raccolto dall’“ensemble” luganese “I barocchisti” che, sotto la direzione di Diego Fasolis e con l’apporto di una diecina di professionisti del “Teatro alla Scala” di Milano, hanno portato “La finta giardiniera” – opera giovanile di Wolfgang Theophilus “Amadeus” Mozart, nella circostanza sotto regìa di Frederic Wake-Walker e con un “cast” del quale facevano parte Kresimir Spicer, Julie Martin du Theil, Bernard Richter, Lucia Cirillo, Sunhae Im e Mattia Olivieri tra gli altri – in “tournée” su suolo cinese. Tre le date, ossia venerdì 18, domenica 20 e martedì 22 ottobre, la prima delle quali davanti al luganese Bernardino Regazzoni che dallo scorso anno è ambasciatore svizzero a Pechino, come atto inaugurale della “Shangyin opera house” di Shanghai, unica nel suo genere in tutta l’Asia per canoni di ingegneria acustica. In alternanza alle tre rappresentazioni della “Finta giardiniera”, sempre con la direzione di Diego Fasolis, sono state proposte inoltre tre date con il tradizionale “Flauto magico” mozartiano, qui in esecuzione dai solisti, dal coro e dall’orchestra dell”“Accademia di perfezionamento” dello stesso “Teatro alla Scala”.
Prossime tappe per “I barocchisti”, che nell’occasione lavoreranno gomito a gomito con solisti e coro Rsi: giovedì 28 novembre, al “Palacongressi” di Lugano, rappresentazione dell’opera “Casanova e l’Albertolli”, con musiche di Richard Flury e testo di Guido Calgari nel 50.o anniversario dalla morte; da martedì 10 dicembre a domenica 5 gennaio, lunga esperienza nel Sultanato dell’Oman con partenza dalla capitale Mascate per l’inaugurazione della sala operistica (in cartellone il “Flauto magico”, regìa di Davide Livermore, direzione musicale di Diego Fasolis). Nella foto, Diego Fasolis.